Come investire in Borsa: da dove cominciare, il budget da destinare, dove fare pratica. E soprattutto la domanda principale: conviene? O è meglio scegliere il trading immobiliare?
Ti stai chiedendo come investire in Borsa, ma non sai da dove cominciare o se è il tipo di investimento giusto per te?
Oggi vedremo da dove cominciare e se ci sono delle alternative migliori al trading sui mercati azionari, come per esempio la compravendita immobiliare.
Cosa significa investire in Borsa
Come dice il leggendario investitore Warren Buffett, investire in Borsa è il processo per cui “perdi dei soldi oggi, per riceverne di più in futuro”.
Ed è in effetti un processo molto semplice, in questi termini.
Le azioni – quote o ancora equity – sono una frazione di un’azienda.
Se possiedi un’azione, possiedi un piccolo pezzo di quell’azienda e quindi, in proporzione, una parte del suo valore.
Investire in Borsa è sinonimo di investire in azioni. La Borsa valori è infatti quel luogo dove si possono comprare e vendere azioni delle società quotate.
Una volta comprate, generalmente il compratore conserva le azioni per un certo periodo, per veder fruttare il proprio investimento. La speranza è che l’azienda cresca per generare più profitti per tutti gli investitori.
È possibile guadagnare in due modi con gli investimenti in Borsa:
- Se il valore dell’azienda cresce, anche il valore delle azioni cresce: è possibile quindi rivendere successivamente le proprie quote per generare un margine di profitto.
- In alcuni casi, le quote di una società generano i cosiddetti dividendi: una quota dei profitti aziendali finisce cioè nelle tasche degli investitori, in base alla propria quota, ogni anno.
Quando nasce la Borsa
Abbiamo detto quindi che la Borsa valori è il luogo dove si svolgono le operazioni di compravendita di azioni. Non solo: si scambiano anche merci, servizi e prestazioni.
Ma quando è nato questo sistema? Alcuni storici fanno risalire il primo esempio di Borsa addirittura al V secolo a.C., con il Collegium mercatorum dei romani.
La Borsa come la intendiamo oggi, però, sarebbe nata molto più avanti, nel XV secolo, nelle capitali mercantili dell’epoca, che si trovavano nelle Fiandre, in Francia, Germania e anche in Italia.
Il nome Borsa deriverebbe poi da una famiglia di mercanti, i Van de Bursen, che nella piazza di Bruges avviarono il primo sistema costituito di scambi commerciali. La prima Borsa ufficiale dell’Europa occidentale fu però quella di Anversa, nata nel 1487, specializzata negli scambi di denaro.
Da allora, le Borse hanno contribuito allo sviluppo del capitalismo commerciale e industriale, così come alla grande crescita economica europea, a partire dal XVI secolo d.C.
A partire dal XIX secolo, le Borse più importanti al mondo sono diventate – e lo sono ancora oggi – Londra, New York e Parigi.
Come iniziare ad investire in Borsa
Dopo i primi cenni storici, vediamo ora come iniziare ad investire in Borsa.
Devi innanzitutto fare un importante lavoro di preparazione, prima di buttare i tuoi soldi al vento.
La prima domanda che devi farti è: che tipo di investitore voglio essere?
Questo significa innanzitutto chiederti quale tipo di rischio sei disposto ad accettare. Come ho spiegato nel mio articolo su dove investire oggi, infatti, devi capire un assunto essenziale: non esistono investimenti a rischio zero.
Puoi mettere in atto delle strategie per ridurre la possibilità di perdere soldi, ma non puoi evitare che questo accada sempre. E, soprattutto, devi considerare che più basso è il livello di rischio, minori saranno i tuoi ritorni sull’investimento, e viceversa.
Devi capire allora se sei un investitore Conservatore (investimenti poco rischiosi, ma anche ritorni esigui), Moderato (differenzia il portfolio tra operazioni più e meno rischiose), Propenso (investimenti più rischiosi, ma anche ritorni più elevati) o Evoluto (l’investitore che si forma e usa tecniche avanzate per ottenere il massimo ROI, riducendo le possibilità di fallimento).
Per rispondere alla domanda su che tipo di investitore sei, devi anche considerare quanto tempo vuoi dedicare all’attività. Vuoi essere coinvolto in prima persona, informandoti sulle ultime notizie del mercato? O vuoi affidarti a un esperto, un broker o un fondo?
Il tuo profilo di investitore
Per guidarti nell’identificazione del tuo profilo di investitore, leggi queste frasi e cerca di capire quale si adatta di più a te:
- Sono una persona analitica, a cui piace “giocare” con i numeri e fare ricerca
- Odio la matematica e nella mia attività di investitore voglio mantenere il mio impegno più blando possibile
- Ho qualche ora a settimana, ma non di più, da dedicare all’analisi del mercato azionario
- Mi piace leggere le notizie sulle società in cui posso investire, ma tenetemi il più lontano possibile dai numeri
- Sono un professionista e lavoro 12 ore al giorno: non ho tempo per imparare come analizzare ogni titolo in Borsa
In base a quale frase ti rispecchia di più, puoi decidere quale sarà il tuo profilo di investitore. Puoi decidere per esempio di investire in azioni individuali, se hai il tempo e la formazione giusta per seguire il mercato e l’andamento delle società su cui vuoi puntare.
Se invece preferisci una gestione più blanda da parte tua, puoi puntare su un fondo: esistono Fondi Comuni di Investimento (Mutual funds), Fondi Indice (Index Fund) e ETF (exchange-traded fund).
In sostanza, i tuoi capitali sono gestiti in questi casi da esperti che li investono in un portfolio diversificato.
Negli ultimi anni si sta infine affermando l’opzione dei robo-advisor. Cosa sono? Per robo-advisor si intende un software realizzato per offrire consulenza finanziaria “in automatico”. In sostanza, l’investitore sceglie il proprio profilo d’investimento e il robo-advisor distribuisce in autonomia i fondi del cliente tra i vari titoli disponibili, permettendogli di raggiungere i suoi obiettivi, senza l’intervento umano (o quasi).
Il budget per investire in Borsa: quanto serve per partire?
Se ti sei chiesto come investire in Borsa, probabilmente hai già cominciato a ragionare sul budget necessario per farlo. Ovviamente non esiste una risposta univoca.
Con le opzioni del trading online, che valuteremo più avanti, puoi cominciare anche con 1 euro. Ovviamente, questo non ti offrirà grandi ritorni.
Anche il budget per investire in Borsa, quindi, dipende dal tuo profilo di investitore e da quali obiettivi ti sei prefissato.
Alcune considerazioni possono guidarti nella scelta.
Innanzitutto, valuta il fatto di investire somme di cui non avrai bisogno da qui a 5/10 anni. Malgrado l’apparenza, infatti, il mercato azionario richiede investimenti di medio e lungo periodo. Nel giro di un anno o anche più, i titoli possono perdere anche il 20% del valore, prima di tornare a crescere.
Puoi valutare la bontà dei tuoi investimenti solo nel lungo periodo, quindi.
Evita allora di dare fondo a tutti i risparmi di cui potresti aver bisogno nell’immediato, oppure ai soldi che hai messo da parte per i tuoi progetti futuri. Puoi anche decidere di incrementare via via il tuo budget nel corso dei mesi, partendo con piccole cifre ogni giorno.
I migliori investimenti in Borsa
Scelto il budget, ora resta da prendere la decisione più complessa. Ovvero: dove investo i miei soldi? In un contesto globalizzato, la risposta a questa domanda diventa sempre più articolata.
Può essere infatti un’opportunità poter investire a Milano come a Parigi, al Nasdaq come a Wall Street. Ma è anche un rischio enorme. Essere informati su tutto è infatti impossibile.
Esistono degli strumenti online che permettono di conoscere l’andamento di un determinato titolo. A volte basta una semplice ricerca Google, oppure la Top 10 del Sole24Ore sui titoli migliori e peggiori per cominciare a farsi un’idea.
Ma i dati, da soli, non bastano. Possono infatti ingannare. Un titolo potrebbe avere una volatilità molto elevata, per una serie di fattori che non conosciamo, e ingannarci sul suo valore reale. L’esempio perfetto è GameStop, che a gennaio 2021 è passato da 19 a 347 dollari nel giro di due settimane, prima di crollare di nuovo a 40 il mese successivo.
Più che il valore temporaneo di un asset, bisogna quindi considerare:
- I trend di lungo periodo di un determinato titolo
- Le nuove tecnologie che possono influire sul successo o il fallimento di un’azienda (pensa a cosa è successo a Nokia dopo l’avvento degli smartphone)
- L’andamento dei mercati in un certo periodo
- Eventi inattesi, come la pandemia scoppiata nel 2020
- Fattori politici (nuove elezioni, instabilità, etc.)
Insomma, i migliori investimenti in Borsa semplicemente non esistono. O meglio, non sono uguali per tutti i profili di investitori.
L’unica strada per minimizzare il rischio (annullarlo è impossibile: il rischio zero non esiste) è diversificare.
In parole povere, diversificare significa investire in un range di asset diversi tra loro. “Non mettere tutte le uova in un solo paniere”, dicono negli Stati Uniti. Questo perché potrebbero rompersi tutte contemporaneamente.
Diversificare, invece, aiuta a guadagnare su determinati titoli, laddove altri hanno prestazioni peggiori e proteggere così i tuoi investimenti.
Ovviamente, la tua capacità di diversificazione dipende anche dal budget. Creare un portfolio diversificato con un investimento di 1.000 dollari può essere molto complicato. Soprattutto all’inizio, potrai puntare su massimo un paio di asset, non di più e questo aumenterà il rischio di perdere l’intera somma.
L’andamento del mercato azionario: bull market o bear market?
Per capire dove e quando allocare il tuo budget, devi anche rispondere a un’altra domanda. Il mercato è un toro o un orso?
Se questa domanda ti sembra strana, forse investire in Borsa non fa (ancora) per te. Se segui l’andamento del mercato azionario sai che ci sono dei periodi di crescita e altri di contrazione, come avviene più in generale nell’economia.
Quando i prezzi crescono si parla di bull (toro) market, dall’espressione inglese. Quando viceversa scendono, si parla di bear (orso) market.
Cerchiamo di capire meglio di cosa stiamo parlando.
Che significa bull market
Come accennato, siamo in un bull market quando i prezzi sono in crescita o le previsioni dicono che lo faranno.
Ma questa definizione è incompleta. I titoli azionari, infatti, crescono e diminuiscono continuamente. Si parla invece di bull market per un periodo di crescita continua, che dura spesso per mesi o persino anni.
Non esistono cifre precise per definire un mercato “toro”. Generalmente si identifica un periodo simile con una crescita di almeno il 20% dei titoli, preceduta e/o seguita da un calo di entità simile.
Il bull market è caratterizzato dall’ottimismo degli investitori, tale da aumentare ancora di più la probabilità di buoni risultati sui mercati azionari. Alimentando, però, anche possibili speculazioni.
Un periodo di bull market si è verificato tra il 2003 e il 2007. In quegli anni, lo S&P 500 (il paniere che contiene le 500 principali società americane quotate in Borsa) è cresciuto notevolmente, prima di crollare sotto i colpi della crisi dei mutui subprime, nel 2008.
Cosa fare quando c’è un Bull Market
Gli investitori esperti possono beneficiare da una situazione di bull market. La strategia più efficace è di comprare prima che avvenga la crescita, e quindi a un prezzo minore, per poi vendere quando i titoli arrivano al picco più elevato del loro valore.
Detto così sembra facile: nessuno però ha la sfera di cristallo per prevedere esattamente quando si verificherà un periodo di crescita e regolarsi di conseguenza.
Che significa Bear Market
Il bear market è in sostanza il contrario del bull market: un periodo piuttosto lungo in cui i prezzi scendono. Anche qui si considera un calo di almeno il 20% sul valore di partenza dei titoli. Il sentimento diffuso tra gli investitori qui è il pessimismo, che quindi cercano di gestire i propri patrimoni in ottica “risk-averse”, quindi riducendo al minimo i rischi di perdita.
Il bear market è generalmente legato alle recessioni ed è quindi possibile “prevederlo” in qualche misura considerando i profitti delle società, i tassi di disoccupazione, la scarsa produttività, etc. Anche gli interventi dei governi possono innescare un mercato “orso”, pensiamo a un aumento delle tasse.
L’ultimo bear market si è verificato in contemporanea con l’esplosione della pandemia, tra febbraio e marzo 2020: in quel periodo il Dow Jones è crollato del 38% nel giro di appena un mese, per poi riprendersi in estate.
Cosa fare quando c’è Bear Market?
Una delle strategie in bear market è quella della vendita allo scoperto (short selling): in pratica, rivendi strumenti finanziari che non possiedi, perché prevedi di riacquistarli più avanti a un prezzo inferiore. Si tratta però di un’operazione estremamente rischiosa, che può portare a perdite significative.
Investire in Borsa da casa: il trading online
Come abbiamo visto, esistono diverse opzioni per iniziare a investire in Borsa. Tra le più gettonate negli ultimi anni, c’è sicuramente il trading online.
Il trading online è semplicemente la trasposizione delle negoziazioni di Borsa su Internet. In pratica gli investitori – o trader – possono scambiare asset (azioni, titoli, valute, criptovalute, etc.) attraverso degli intermediari (broker) virtuali.
In pratica, attraverso app o siti web è possibile acquistare o vendere asset finanziari scambiati in Borsa.
L’investitore può guadagnare con la compravendita di titoli, comprando cioè a un prezzo inferiore a quello di vendita. Oppure può ottenere un ritorno sull’investimento con i cosiddetti CFD.
I CFD sono i Contract for Difference: strumenti derivati che permettono di speculare sul valore degli asset, anche senza possederne la titolarità.
Esistono numerose applicazioni per il trading online.
La più famosa al mondo è probabilmente Robinhood, nata nel 2013 dalle menti di Baiju Bhatt e Vlad Tenev, con una valutazione che nel 2021 ha superato i 40 miliardi di dollari.
Robinhood però non è ancora disponibile in Italia. Solo i trader statunitensi possono utilizzarla.
Le più comuni piattaforme di trading online utilizzabili in Italia sono:
eToro | OBRInvest | Plus500 | XTB | Trade.com | |
Commissioni | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Deposito minimo | 200€ | 250€ | 100€ | 0 | 100€ |
Autorizzazioni | CYSEC | CYSEC | CYSEC | CYSEC | CYSEC |
Costo piattaforma | Gratis | Gratis | Gratis | Gratis | Gratis |
Demo | Si | Si | Si | Si | Si |
Investire in Borsa senza perdere soldi: fare pratica gratuitamente
Come abbiamo visto nella tabella precedente, praticamente tutti i servizi di trading online offrono una Demo. Di cosa si tratta? In pratica è una piattaforma di allenamento, che ti consente di effettuare delle finte operazioni in Borsa, ma con i dati reali dei mercati azionari.
È quindi una versione di prova, in cui non investi soldi veri (e quindi neanche li guadagni), ma cominci a conoscere la piattaforma e il funzionamento dei mercati.
Investire in Borsa conviene?
Come in tutte le operazioni di questo tipo, esistono pro e contro anche per chi sceglie di investire nel mercato azionario.
È vero per esempio che investire in Borsa offre la possibilità di ottenere buoni ritorni nel medio e lungo periodo, riuscendo a battere l’inflazione.
È anche vero però che a buoni rendimenti corrispondono quasi sempre anche grandi rischi: è una legge quasi immutabile del mercato.
Le piattaforme di trading online offrono poi grande semplicità di funzionamento, ma questo non è sempre un bene: nelle mani sbagliate possono diventare pericolose.
Pensiamo a chi non ha una cultura finanziaria di base e non comprende a pieno che “giocare in Borsa” non è affatto un gioco, ma apre anche la possibilità di perdere tanti soldi.
Bisogna quindi fare attenzione a non prendere sotto gamba il sistema. Un esempio tragico è stato quello di un giovane universitario americano, che utilizzava la citata app di trading Robinhood. Convinto di dover corrispondere più di 730mila dollari (in realtà non dovuti), il 20enne si è tolto la vita.
Il rischio della facilità di giocare in Borsa è che non a tutti è dato di comprendere a pieno il funzionamento dei complessi sistemi legali e finanziari collegati ai mercati azionari.
Esistono poi altri svantaggi degli investimenti in Borsa
- Come abbiamo accennato parlando di bull e bear market, bisogna seguire con attenzione tutte le notizie relative ai mercati e alle società in cui si investe. Non tutti hanno il tempo e/o le competenze necessarie, non solo per leggere informazioni e dati, ma anche per comprenderle appieno e prendere le giuste decisioni di conseguenza.
- Competizione: con la diffusione degli strumenti del trading online, è aumentato enormemente il numero di investitori, anche istituzionali e qualificati, che spesso usano algoritmi e strumenti avanzati per investire. Questo vuol dire che è sempre più difficile “batterli” e quindi guadagnare.
- Difficoltà nel gestire le emozioni. Il prezzo delle azioni sale e scende continuamente: può essere difficile non farsi ingolosire o, al contrario, impaurire e prendere le decisioni sbagliate basandosi sulla volontà di guadagnare o la paura di rischiare.
Approfondisci: AZIONI, STARTUP DIGITALI O IMMOBILIARE: DOVE INVESTIRE OGGI?
Trading online in azioni o trading immobiliare: cosa scegliere?
Quando si parla di trading, è normale pensare subito agli investimenti in Borsa. Esiste però anche il trading immobiliare. Di cosa si tratta?
Con questo termine si indica l’acquisto di immobili a fini commerciali. In pratica, non compri un appartamento o un ufficio per te, ma per rimetterli sul mercato e trarne quindi un profitto.
Potrebbe sembrare un’operazione complessa – e sotto certi aspetti lo è, come vedremo – ma è più semplice di quanto si immagini. Proprio come nelle azioni, si compra a un prezzo di mercato inferiore, per poi rivendere l’immobile a un costo maggiore e ottenere così un importante ritorno sull’investimento.
Per fare buoni affari, i trader immobiliari spesso ricorrono alle Aste Giudiziarie, quando cioè il proprietario è “costretto” a vendere da debiti accumulati in altre situazioni. In media, comprare un immobile a un’asta, in Italia, significa pagarlo il 57% in meno rispetto al libero mercato (dati Immobiliare.it).
Per guadagnarci, l’investitore deve considerare anche altri costi come le tasse di cessione.
L’operazione, in sé, è piuttosto semplice. A essere complicato, nel trading immobiliare, è l’iter burocratico e legale. Per questa ragione, è sempre necessario affidarsi a chi ha le giuste competenze commerciali e legali.
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