Ho avuto il grande piacere di fare una chiacchierata video con Giuseppe Gatti. Tra gli argomenti, gli investimenti immobiliari internazionali, quelli italiani e gli NPL. Scopri di più e guarda il video completo su YouTube.
Quello stop è stato la mia più grande fortuna.
In questa bella chiacchierata con Giuseppe Gatti – che non ha bisogno di presentazioni, con la sua ventennale attività da investitore immobiliare e influencer del settore – ricordo i miei inizi nel mondo del lavoro e degli investimenti immobiliari.
Che furono molto duri, ma mi consentirono di apprendere lezioni importanti, che mi porterò a casa negli anni successivi e che mi aiutano ancora oggi.
Ero attivo nel settore del turismo già da una decina d’anni, lavorando 14 ore al giorno. Dopo tanti sforzi e rischi corsi per crescere, ricordo che avevo chiuso quello che allora era il contratto più importante della mia vita, soprattutto per uno come me che era partito dal nulla. Nel frattempo, però, è arrivato l’11 settembre e quel contratto è diventata nel carta straccia.
Da allora ho capito però che, come dicono gli anglofoni, “stop is a step to succeed”, e cioè che scontrarsi con la realtà aiuta a crescere, a fare tesoro dell’esperienza vissuta, per ripartire.
Oggi che viviamo in un momento simile, con il settore turistico che attraversa forse il suo periodo peggiore di sempre, questa intervista arriva quindi a pennello.
Qui sul blog trovi una sintesi, ma sul mio canale YouTube puoi rivedere il video completo con Giuseppe Gatti:
Dal turismo alla carriera nell’immobiliare
L’immobiliare non era nei miei piani.
Da ragazzo mi sono impegnato a fondo per cercare la mia strada, lavorando anche 14 ore al giorno, 7 giorni su 7 nei ristoranti e nelle strutture ricettive di diversi Paesi, per riprendere e terminare gli studi, così da avere una possibilità di raggiungere i miei sogni. Dopo tanti sacrifici, ho firmato il mio miglior contratto il 9 settembre 2001: due giorni dopo era carta straccia, vista la tragedia dell’attacco al World Trade Center, che ha reso improvvisamente poco sicuri i voli aerei, almeno agli occhi dei viaggiatori.
Quello stop, però, mi ha permesso di riorientare la mia carriera: la sofferenza di aver perso quasi tutto è stata paradossalmente la mia più grande fortuna. Mi sono infatti reinventato, iniziando, a Parigi, la mia carriera nell’immobiliare, accogliendo i clienti stranieri.
Parlando con loro, tra cui molte persone interessate agli investimenti, ho capito che avevano bisogno di un servizio fondamentale, che all’epoca nessuno era disposto a dargli: fare da ponte tra la loro cultura d’origine e quella che trovavano in quel momento, in Francia.
Ho capito quindi di dover lanciare io stesso un servizio integrato, che si occupasse di tutto, dalla A alla Z, che fosse al servizio dell’investitore o dell’acquirente in base al loro obiettivo.
Dopo le prime operazioni di successo a Parigi, molti clienti hanno cominciato a farmi una proposta: “Perchè questo stesso servizio non lo proponi anche altrove?”. Quindi abbiamo cominciato a studiare altri mercati immobiliari promettenti: prima la Florida, poi Londra e Berlino, dove oggi stiamo raccogliendo i frutti del lavoro fatto ormai dieci anni fa, con valori di vendita che hanno superato di 4/5 (forse ¾ sembra più realista) volte i valori di acquisto dell’epoca.
Ritorno alle origini: nuova tappa con gli investimenti immobiliari in Italia
Proprio come successo nel primo periodo a Parigi, negli ultimi anni hanno cominciato a chiedere a me e al mio team quale destinazione italiana fosse tra le più appetibili per il mercato immobiliare.
Qui la risposta era più difficile. L’Italia è un Paese molto variegato da questo punto di vista, e il mercato è in una fase storica interessante. Negli ultimi anni ha infatti subito molto i contraccolpi della crisi e forse proprio per questo oggi offre opportunità importanti, soprattutto per gli investitori stranieri.
Ho avuto modo per esempio di parlare delle interessanti possibilità per gli investimenti immobiliari a Milano, sul mio blog. Ma le opportunità saranno diverse, come ho raccontato a Giuseppe Gatti.
Ultimo punto dell’intervista, non per importanza, quello degli NPL, i non performing loan, un’opportunità che in qualche modo “fonde” il mercato immobiliare con quello finanziario.
Ci siamo affacciati a questo strumento, perché nel nostro network abbiamo investitori con esigenze e propensioni anche molto diverse tra loro. Gli NPL sono particolarmente interessanti per i nostri investitori puri: parliamo infatti di crediti deteriorati su beni immobiliari in pancia alle banche, che non riescono a riscuotere, e che quindi sono disposte a rivendere a prezzi più bassi. Il mercato è interessante, e ha bei numeri: abbiamo cominciato a testarlo con alcuni dei migliori operatori del mercato.
Ti ho stuzzicato con i crediti deteroriati e vuoi saperne di più? Scrivimi a info@fabianotesta.com
